RIMANI INFORMATO



Associazione musicale o cooperativa, è la stessa cosa?
Assolutamente NO!! Nella Cooperativa sei socio (e non associato) e godi della responsabilità limitata al solo conferimento della quota di capitale sociale (nel caso di Semera soc. coop. è di 25,00 euro).
Con la Cooperativa vi è lo scambio mutualistico che si concretizza attraverso l’instaurazione di un preciso rapporto di lavoro tra socio e coop quindi, in parole povere, le esibizioni dei soci nel contesto di un’attività a scopo di lucro, sono proprio tra le finalità principali delle cooperative come SEMERA.
Nell’Associazione gli “associati”, (e non soci), qualora prendano decisioni o siano fautori di un determinato atto, possono essere illimitatamente responsabili.
Inoltre il fatto che lavorino non gratuitamente all’interno dell’Associazione è sempre considerato un po’ “border line”… negli ultimi anni gli organi di controllo hanno decisamente intensificato tale tipo di verifica. Se l’esibizione comporta un vantaggio per un’ attività di lucro (vedi ad esempio la già citata esibizione all’interno di un locale), diventa discutibile e contestabile il fatto che a fare tale opera di lavoro sia un Associazione che, di fatto, dovrebbe attenersi ad un’attività meramente culturale e no profit.
L’importanza delle Associazioni culturali è ovviamente fuori discussione. Nel tessuto generale dell’organizzazione di eventi e promozione musicale sono fondamentali. Altra cosa sono le Associazioni che nascono con l’unico fine di “eludere il sistema” ovvero di far risultare quella che di fatto è una finalità commerciale come altro. Bisogna cercare di entrare nell’ottica che più ci si affida ad escamotage più le norme e i controlli si irrigidiscono, diventando meno tolleranti.

Se suono gratis non posso semplicemente dirlo per essere in regola?
NO, perchè quando un lavoratore dello spettacolo svolge la sua prestazione nel contesto di un’attività di lucro (pub, bar, ristorante, ecc)
DEVE percepire un compenso, come previsto dall’articolo 36 della Costituzione.

Perché essere iscritto alla Cooperativa conviene?
In caso di controversie da parte di ispettori INPS / Ispettorato del Lavoro / Agenzia delle Entrate, queste verranno supportate dalla Cooperativa,
potrai usufruire della nostra partita Iva ,
sarai considerato come un “normale dipendente”,
stipendio garantito ogni 10 del mese,

Quali spese posso essere rimborsate?
In base alla disponibilità di budget, puoi chiedere il rimborso di tutte le spese professionali direttamente e chiaramente riferibili ai progetti che gestisci con Semera; dovrai allegare i giustificativi (scontrini, ricevute e/o fatture).
Che differenza c’è tra la diaria e il rimborso spese?
Socio e dichiarazione dei redditi, come funziona?
A marzo di ogni anno la Cooperativa invia il modello di Certificazione Unica attestante i compensi erogati all’artista durante l’anno precedente. Tale modello sarà utilizzato dal socio per la compilazione della propria dichiarazione dei redditi o modello 730.
Specifichiamo che Semera soc. coop. non funge da sostituto d’imposta quindi non va indicata come tale in dichiarazione dei redditi.

Chi si occupa della SIAE?
Nel caso di uno spettacolo dal vivo, gli adempimenti relativi alla SIAE sono a carico dell’organizzatore
(generalmente, la struttura ospitante).

Come funziona la Diaria Italia
Con il termine “diaria” si intende (fiscalmente)
il rimborso forfettario delle spese sostenute dal dipendente in trasferta.
La diaria non viene considerata come retribuzione. Infatti, riguarda esclusivamente la tipologia di rimborso a forfait e non viene tassata entro i seguenti limiti:
– 46,48 Euro al giorno per le trasferte fuori del territorio comunale ma effettuate in Italia;
– 77,46 Euro al giorno per le trasferte all'estero.
Nella modalità del rimborso forfettario, la diaria corrisponde alla cifra pattuita che viene data al dipendente in trasferta a seconda del tipo di spesa sostenuta e dichiarata poi in una nota spese. In questo caso, il lavoratore non è tenuto ad attestare nel dettaglio le spese sostenute durante la trasferta, cioè non è tenuto a conservare alcun documento fiscale (ricevute, scontrini o fatture).
Nella modalità di rimborso spese il dipendente riceve oltre ai rimborsi per le spese effettuate anche un’indennità giornaliera che può variare a seconda di cosa viene rimborsato. In questo caso, il lavoratore è tenuto a conservare tutti i documenti fiscali giustificativi al fine di certificare l’importo esatto delle spese sostenute che gli vengono rimborsate.